Bonus condizionatori 2022: previsto dalla nuova legge di bilancio Il bonus condizionatori del 2019 è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022 dalla nuova legge di bilancio (entrata in vigore il 01/01/2020).

Attraverso il bonus condizionatori, incluso all'interno dell'ecobonus o del bonus casa, il cliente finale ha la possibilità di detrarre dalla dichiarazione dei redditi l’acquisto di un nuovo condizionatore d’aria, sia a pompa di calore per il riscaldamento invernale sia per il raffreddamento. Il bonus consiste in una detrazione fiscale che spetta a tutti i cittadini (in alcuni casi anche imprese) sia in presenza di una ristrutturazione edilizia che senza ristrutturazione:

1. Con ristrutturazione edilizia, se l’acquisto di un condizionatore viene effettuato a seguito di una ristrutturazione edilizia nell'abitazione (unità immobiliari residenziali o parti comuni di condomini). La detrazione fiscale è pari al 50% per un tetto massimo di spesa pari a € 96.000. Questa detrazione vale fino al 31 dicembre 2022 anche se il condizionatore acquistato non è ad alta efficienza, ma comunque mira al risparmio energetico. Inoltre è anche possibile richiedere l’Iva agevolata al 10%;

2. Senza ristrutturazione edilizia, solo se si intende sostituire il vecchio impianto di climatizzatore con un condizionatore ad alta efficienza energetica. In tal caso, anche se non vengono effettuati lavori di ristrutturazione, è possibile lo stesso richiedere l’agevolazione fiscale che avrà un'aliquota pari al 65% con un tetto massimo di spesa di € 46.154;

3. Bonus climatizzatori risparmio energetico: detrazioni al 65% con l’installazione di condizionatori con pompa di calore ad alta efficienza che sostituiscono integralmente l’impianto di riscaldamento preesistente. Questa detrazione vale per abitazioni private, ma anche per uffici e negozi (detrazioni IRPEF o IRES);

4. Bonus condizionatori con ristrutturazione che rientra nel bonus casa: detrazione al 50% se si effettuano interventi di ristrutturazione edilizia straordinaria che includono l'acquisto di mobili e/o grandi elettrodomestici con classe A+ (A per i forni), compresi i climatizzatori;

5. La detrazione rientra nel c.d. bonus casa (o meglio nel bonus mobili) e vale sia per singole abitazioni che per i condomini.

 

SUPERBONUS 110% PER I CONDIZIONATORI NEL 2022

Ad aggiungersi alle operazioni previste per il Superbonus 110% c’è anche l'installazione o la sostituzione di impianti di condizionamento, a patto che rientrino all'interno di lavori trainanti per l'immobile e che la domanda sia effettuata entro il 31 dicembre 2022.
È possibile richiedere il bonus per l'acquisto di condizionatori purché avvenga in concomitanza dei seguenti lavori trainanti:
Installare un cappotto termico, ovvero creare isolamento termico di superfici opache verticali e orizzontali per l’involucro dell’edificio, per almeno un quarto della sua superficie totale, con un limite di € 60.000, moltiplicato per le unità abitative presenti;
Sostituire le caldaie con impianti centralizzati a condensazione, per un massimo di € 30.000, moltiplicato per ogni singola unità abitativa;
Lavori per unità unifamiliari, in seguito a sostituzione della caldaia con impianti centralizzati, con un ammontare di spesa non superiore a € 30.000, comprese le spese per lo smaltimento e la bonifica dell’impianto sostituito. In questo caso i lavori eseguiti devono garantire il miglioramento di almeno due classi energetiche per l'immobile o meno in caso di raggiungimento del limite massimo, da dimostrarsi tramite Attestato di prestazione energetica (APE).

ECOBONUS CONDIZIONATORI 2022: A QUANTO AMMONTA?

In quanto incentivo fiscale, quindi, il bonus condizionatori tramite Ecobonus non equivale ad un importo fisso: quest’ultimo infatti dipende esclusivamente dalla tipologia di intervento effettuato e dal contributo in termini di risparmio energetico che deriverà dall'intervento stesso. L’importo massimo di detrazione, suddivisa in dieci quote annuali di pari importo, è di € 96.000. Con l’acquisto di nuovo condizionatore, il rimborso massimo previsto è del 50%. Tuttavia, se i nuovi condizionatori andranno a sostituire i vecchi, già presenti, la detrazione sarà più alta, fino a raggiungere il 65% della spesa: in questo caso, l’acquisto di un condizionatore senza ristrutturazione edilizia è un’attività che comporta un maggiore contributo per il risparmio energetico e di conseguenza l’utente può accedere a un maggiore incentivo fiscale. Questa detrazione è però accessibile solo se il nuovo impianto andrà a sostituire completamente il precedente e sarà ad alta efficienza energetica.

 

COME RICHIEDERE IL BONUS CONDIZIONATORI 2022?

Per beneficiare della detrazione fiscale maturata con il bonus condizionatori, l’utente dovrà effettuare la richiesta in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi sia che si presenti il modello 730, sia che si presenti il modello Unico. La dichiarazione delle spese non deve essere fatta in una sola denuncia dei redditi, ma deve essere suddivisa in dieci anni; infatti anche le detrazioni d’imposta relative saranno distribuite nell'arco di dieci anni. Prima della dichiarazione dei redditi è necessario compilare una apposita documentazione che sarà poi messa a disposizione, in caso di controlli, all’Agenzia delle Entrate.

L’OBBLIGO DELLA COMUNICAZIONE A ENEA

Chi vuole usufruire del bonus condizionatori 2022 dal 50 al 65% deve mandare la comunicazione all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie energia sviluppo economico sostenibile), in cui vengono specificati i lavori effettuati, dimostrando un risparmio energetico. La comunicazione deve essere presentata entro 90 giorni dalla fine dei lavori di ristrutturazione, di manutenzione straordinaria o di interventi per il risparmio energetico.
Tra i documenti richiesti rientrano:
- l'asseverazione di un tecnico abilitato o la dichiarazione resa dal direttore dei lavori;
- la certificazione energetica dell’immobile fornito dalla Regione o dall'Ente locale o attestato di qualificazione energetica predisposto da un professionista abilitato.
Oltre ai documenti sopra elencati, sono fondamentali anche le ricevute valide ai fini fiscali e le fatture rilasciate dai fornitori e dalle aziende a cui si sono affidati i lavori. Inoltre le fatture devono risultare regolarmente saldate tramite bonifico.